mercoledì 15 maggio 2019

Promozione turistica vs divulgazione culturale

Promozione turistica e destination management

Overtourism vs Turismo Slow

Fare promozione turistica è un lavoro diverso da quello della divulgazione culturale che fanno alcune trasmissioni televisive come MERAVIGLIE di Alberto Angela,  VOYAGER di Roberto Giacobbo, o LINEA VERDE, ecc.ecc.
Pe fare promozione occorre creare, coordinare e rettificare diversi fattori, altresì oggi, per fare promozione turistica è necessario anche tener conto dell'aspetto sociale del voler apparire davanti ai social media, spesso assistiamo a fenomeni inspiegabili di overtourism e poi indagando si scopre che un importante influencer ha fatto dello storytelling su quella meta turistica, creando una meta iconografica che ha attirato molti follower.
Fare promozione turistica è assolutamente un lavoro diverso dalla divulgazione culturale perchè occorre programmare: fattori socio-culturali, itinerari, operatori turistici, eventi e soprattutto far capire alle pubbliche amministrazione che è finito il tempo di dormire sugli allori.
Secondo gli ultimi studi sull'andamento del turismo in Italia, il numero di turisti sarà in un trend crescente per diversi anni, la vera problematica sarà gestire l' overtourism, direzionando i turisti su itinerari e località meno conosciute, grazie ad una Destination Management Strategy efficiente ed efficace.
Una destination management efficace dovrà iniziare a gestire, nuovi ed importanti attori del turismo,  per dirne alcuni:
- provenienti dall'estero,  Cinesi, Indiani,
-pensando al mercato locale occorre tener conto che, nei prossimi anni, una fetta importante del turismo italiano sarà dato dalle pesone della cosidetta terza età, con esigenze diverse da molti altre categorie di turisti, ma che saranno in grado di spostare la bilancia della redditività di molti operatori turistici.
Le persone della terza età sono potenziali clienti che hanno tempo e soldi da spendere, quindi un mix perfetto per gli operatori turistici e per le destinazioni turistiche che sapranno soddifare i loro bisogni.

Per evitare l'overtourism, di alcune mete turistiche iconografiche, è impellente pensare ad destination management strategy in grado di valorizzare: i piccoli borghi, il turismo slow, il turismo esperienziale, il turismo accessibile, coinvolgendo le associazioni, creando rete tra gli operatori turistici, utilizzando nuovi strumenti digitali tra cui i Virtual Tour e la Realtà aumentata affiancata da tecnologie come i  Beacons e gli RFID, gestire le risorse locali per coinvogliarle in azioni coordinate per una efficace promozione turistica all'estero. Spesso in Toscana ci troviam odi fronte a frammentate azioni di promozione turistica per Pisa, altresì Lucca e Livorno, che spesso sono inefficaci perchè di entità troppo blanda, se ci fosse una Destination Management Strategy  per Pisa
che coinvogliasse gli sforzi dei vari attori in una coordinata azione di promozione all'estero, sicuramente si riuscirebbe a gestire l'overtourism, migliorare il turismo dei piccoli borghi, il turismo slow, il turismo accessibile, ed ambire ad per Pisa e provincia ad un turismo produttivo e remunerativo per tanti e soprattutto un turismo sostenibile che abbia un occhio di riguardo per verso il turismo accessibile a tutti, senza barriere per i diversamente abili.

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