Slow food anche per i ristoranti degli hotel di Pisa
Sempre più
hotel–ristoranti di Pisa esibiscono l’adesivo di Slow Food, con
il simbolo della lumachina. Il movimento, nato in Italia nel 1989
(con attuale sede a Bra in Piemonte), valorizza e difende i valori
dell’autentica cucina tradizionale, in particolar modo delle
trattorie locali. Facciamo un passo indietro..;nel 1986 la Mc
Donald’s voleva inaugurare un ristorante proprio nei pressi dellla
scalinata di piazza di Spagna. Carlo Petrini, noto scrittore e
gastronomo sconvolto a dir poco da questa notizia, decise di fondare
il movimento cresciuto negli anni fino a raccogliere 100.000
associati di 150 paesi. Una vera
e propria risposta energica al junk food
.Quasi la metà dei soci del movimento slow food sono in Italia, pur
diffondendosi ormai in molti altri paesi per l’esigenza avvertita
ormai ovunque ,seguendo l’esempio italiano, di preservare le
tradizioni gastronomiche locali e di porre l’attenzione al gusto
del cibo e alle scelte alimentari viste anche le ripercussioni di
tali scelte sul mondo.
Il ritorno
al culto del cibo e la volontà di preservare le biodiversità sono
scelte etico-culturali senza bandire l’innovazione se al servizio
del gusto. Un’altra idea di fondo è rispettare la natura, il ciclo
stagionale dei prodotti; che senso ha mangiare una fragola sbiadita e
insipida a Dicembre? I ristoranti slow Food spesso si
contraddistinguono per il menù scritto su una lavagna, ma non sono
però necessariamente economici, e ciò proprio perché privilegiano
la cucina tradizionale e i cibi stagionali e genuini. Per
informazioni sui ristoranti aderenti e altre informazioni basta
andare sul sito www.slowfood.com;
Seguendo questa scia è nato a Greve in Chianti un altro movimento
internazionale, Città Slow,e anche in questo caso si cerca di
promuovere uno stile di vita più lento, meno frenetico e nevrotico,
in particolare e in positivo si deve valorizzare la convivialità, lo
sviluppo sostenibile e l’equilibrio alimentare pe una vita quindi
più sana sotto vari punti di vista.
Per
diventare una città Slow, occorre superare criteri molto rigidi che
tra le altre cose prevedono l’appartenenza ad una cultura distinta
e visibile; le città devono seguire dei principi guida come
sfruttare soprattutto le risorse locali, limitare l’inquinamento
atmosferico, e acustico e puntare sempre maggiormente sullo sviluppo
sostenibile. Inoltre l’agricoltura biologica è da favorire ed
implementare ;le città slow della Toscana sono una quindicina; Greve
in Chianti, Anghiari, Barga, Capalbio, Bucine, Pratovecchio stia,
Castelnuovo Berardenga, massa Marittima, Cutigliano, Civitella in Val
di Chiana, San Miniato, San Vincenzo e Suvereto.
A pochi km
di distanza da san Miniato , e dalle altre località rinomate, Pisa
offre tante soluzioni meritevoli di sosta , troviamo qui tra gli
hotel più confortevoli e dalle diverse tipologie di camere e
servizi; l' hotel PisaValdera è ubicato in posizione ottima per fare tappe
tra le varie città slow, Situato lungo la superstrada Firenze –
Pisa – Livorno, presso l’area di servizio di Gello, a soli 18 km
dall’aeroporto Galileo Galilei di Pisa, a 22 km da Livorno, 35 km
da Lucca, 40 km da Firenze e 44 km da Volterra. Le sue 68 camere
sono in grado di soddisfare , la clientela più esigente, alla
ricerca di un punto di riferimento per i propri viaggi sia Business
che Leisure.
Un progetto
molto interessante è, inoltre , L’Arca del gusto; realizzato
dall’associazione Slow food , in collaborazione con la regione
Toscana nasce a Firenze riguarda un elenco internazionale di
prodotti locali e tradizionali che potrebbero estinguersi ben
presto. La globalizzazione e l’industrializzazione sono infatti
minacce reali. Sono circa 40 i prodotti tra cui la cipolla di
Certaldo, il lardo di Colonnata, il manzo di razza chianina , la
patata rossa di Cetaca , il fico secco di Carmignano, il pecorino
della montagna pistoiese ,la bottarga di Orbetello.
Tra i tanti
insaccati presenti nel catalogo c’è la squisita mortadella di
Prato che ha come aroma l’Alkermes; il Buristo , un insaccato di
suino prodotto soprattutto nella zona di Siena, o anche il tarese del
Valdarno, una inusuale pancetta insaporita con aglio, scorze di
arancia e pepe. Il consiglio, laddove ce ne fosse bisogno a questo
punto.., non può naturalmente che essere quello di assaggiare questi
prodotti che garantiscono una vera e propria deliziosa esperienza
sensoriale gastronomica.
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